Una rete di piste ciclabili che si spinge verso le bellezze della
Lombardia. È il progetto di Alessandro Leone, ingegnere di 37 anni e da
10 residente a Lodi, che ha elaborato un piano per realizzare sette tour
tra oasi naturali e tesori artistici. Il punto di partenza e arrivo è
Lodi, da cui si snodano una serie di itinerari da percorrere su due
ruote. L’iniziativa ha convinto la giuria del concorso “Un’idea per la
città”, una selezione promossa dalla Cooperativa Ettore Archinti. Nel
corso delle premiazioni delle scorse settimane, con la consegna dei
riconoscimenti in Broletto, il piano intitolato “cicloStyle” ha ricevuto
una particolare menzione di merito.Dopo il ricevimento dell’attestato,
l’autore ha quindi illustrato l’originale proposta. «Tutto è nato da un
viaggio che ho fatto in sella ad una bici durante questa estate - spiega
- un percorso di circa 300 chilometri tra Passau e Vienna. Non avevo
quasi mai usato la bicicletta e lì ho scoperto quanto interessante e
gratificante sia fermarsi in alcune città dopo un viaggio su due ruote. E
da qui è nata l’idea di poter lanciare anche su Lodi una prospettiva di
quel genere». Importante è stato il contributo di altri due esperti:
una storica dell’arte, che ha curato l’aspetto culturale, Cristina
Viano; e Giancarlo Ortobelli Lozza, bergamasco e da sempre appassionato
ciclista che ha curato i tracciati proposti. «Abito in città da ormai da
10 anni e credo che siano enormi le potenzialità di Lodi. Tra
monumenti, chiese e altri capolavori artistici, oltre allo stupendo
paesaggio, credo che non abbiamo nulla da invidiare alla pista ciclabile
più famosa d’Europa che arriva a Vienna e scorre lungo il Danubio -
dice Alessandro Leone, impegnato in prestigiosi incarichi di sviluppo
immobiliare su scala europea -. È necessario però scommettere sulla
valorizzazione dei tracciati esistenti e migliorare la segnaletica. Uno
degli elementi che abbiamo perciò subito preso in considerazione nel
fare il progetto è quello della sua fattibilità: visto che si tratta di
un piano con finalità prettamente turistica, l’obiettivo è cercare di
coinvolgere i privati per realizzare le infrastrutture che il pubblico
non riesce a fare».L’ipotesi è quella di utilizzare formule come il
project financing, per favorire l’edificazione di tracciati ciclabili
utili al territorio, in cambio della concessione di spazi come strutture
ricettive, bar e altri luoghi di ritrovo per tanti visitatori che alla
fine di un percorso hanno bisogno di un po’ di ristoro.«Le vie proposte
sono in tutto sette: il tour del Pavese, quello dell’area metropolitana,
il giro dei Laghi Brianzoli, del Lago di Endine, del Lago di Garda, il
percorso sulle note dei violini con tappa a Cremona e il giro del
Piacentino. Il modello proposto è sempre identico: sono cinque tappe,
per altrettanti giorni, che da Lodi raggiungono la meta promessa, con il
ritorno previsto a Lodi.«Il piano potrebbe essere attuato in parte
anche attraverso i finanziamenti che arrivano da Expo 2015. Si tratta
infatti di un’occasione per poter dare un’offerta significativa ai
visitatori che arriveranno per la grande esposizione internazionale -
suggerisce Alessandro Leone -. In più questo sistema di piste ciclabili,
attrezzate con punti di ristoro e accoglienza per i turisti avrebbe
importanti ricadute occupazionali, in un momento di crisi. Ed è una
forma di sviluppo low cost sostenuta principalmente da finanziamenti
privati ad impatto ambientale pressoché zero».Fonte: Il Cittadino
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