venerdì 25 novembre 2011

Lodi - Idee per la città, una rete di ciclopedonali per dare a Lodi un’anima “mitteleuropea”

Una rete di piste ciclabili che si spinge verso le bellezze della Lombardia. È il progetto di Alessandro Leone, ingegnere di 37 anni e da 10 residente a Lodi, che ha elaborato un piano per realizzare sette tour tra oasi naturali e tesori artistici. Il punto di partenza e arrivo è Lodi, da cui si snodano una serie di itinerari da percorrere su due ruote. L’iniziativa ha convinto la giuria del concorso “Un’idea per la città”, una selezione promossa dalla Cooperativa Ettore Archinti. Nel corso delle premiazioni delle scorse settimane, con la consegna dei riconoscimenti in Broletto, il piano intitolato “cicloStyle” ha ricevuto una particolare menzione di merito.Dopo il ricevimento dell’attestato, l’autore ha quindi illustrato l’originale proposta. «Tutto è nato da un viaggio che ho fatto in sella ad una bici durante questa estate - spiega - un percorso di circa 300 chilometri tra Passau e Vienna. Non avevo quasi mai usato la bicicletta e lì ho scoperto quanto interessante e gratificante sia fermarsi in alcune città dopo un viaggio su due ruote. E da qui è nata l’idea di poter lanciare anche su Lodi una prospettiva di quel genere». Importante è stato il contributo di altri due esperti: una storica dell’arte, che ha curato l’aspetto culturale, Cristina Viano; e Giancarlo Ortobelli Lozza, bergamasco e da sempre appassionato ciclista che ha curato i tracciati proposti. «Abito in città da ormai da 10 anni e credo che siano enormi le potenzialità di Lodi. Tra monumenti, chiese e altri capolavori artistici, oltre allo stupendo paesaggio, credo che non abbiamo nulla da invidiare alla pista ciclabile più famosa d’Europa che arriva a Vienna e scorre lungo il Danubio - dice Alessandro Leone, impegnato in prestigiosi incarichi di sviluppo immobiliare su scala europea -. È necessario però scommettere sulla valorizzazione dei tracciati esistenti e migliorare la segnaletica. Uno degli elementi che abbiamo perciò subito preso in considerazione nel fare il progetto è quello della sua fattibilità: visto che si tratta di un piano con finalità prettamente turistica, l’obiettivo è cercare di coinvolgere i privati per realizzare le infrastrutture che il pubblico non riesce a fare».L’ipotesi è quella di utilizzare formule come il project financing, per favorire l’edificazione di tracciati ciclabili utili al territorio, in cambio della concessione di spazi come strutture ricettive, bar e altri luoghi di ritrovo per tanti visitatori che alla fine di un percorso hanno bisogno di un po’ di ristoro.«Le vie proposte sono in tutto sette: il tour del Pavese, quello dell’area metropolitana, il giro dei Laghi Brianzoli, del Lago di Endine, del Lago di Garda, il percorso sulle note dei violini con tappa a Cremona e il giro del Piacentino. Il modello proposto è sempre identico: sono cinque tappe, per altrettanti giorni, che da Lodi raggiungono la meta promessa, con il ritorno previsto a Lodi.«Il piano potrebbe essere attuato in parte anche attraverso i finanziamenti che arrivano da Expo 2015. Si tratta infatti di un’occasione per poter dare un’offerta significativa ai visitatori che arriveranno per la grande esposizione internazionale - suggerisce Alessandro Leone -. In più questo sistema di piste ciclabili, attrezzate con punti di ristoro e accoglienza per i turisti avrebbe importanti ricadute occupazionali, in un momento di crisi. Ed è una forma di sviluppo low cost sostenuta principalmente da finanziamenti privati ad impatto ambientale pressoché zero».Fonte: Il Cittadino

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