Una
Lodi a misura di bicicletta: è così che sognano il capoluogo Pina
Spagnolello, presidente del gruppo Ciclodi Fiab e il sindaco Lorenzo
Guerini che intende trasformare in questo senso la città.Di quanto Lodi e
il territorio siano “vivibili” da chi va in bici, si è parlato sabato
mattina nel corso del convegno di Ciclodi Fiab, tenutosi in sala Carlo
Rivolta e aperto con la consegna, da parte dei ciclisti lodigiani del
“Libro verde per la promozione di una viabilità ciclistica”, realizzato
con le segnalazioni e i suggerimenti di chi si muove in città solo in
bici. Dopo l’intervento di saluto del primo cittadino Guerini, che ha
ricordato come la vivibilità di una città passi anche e soprattutto per
il rispetto di regole condivise, al tavolo degli oratori della sala
Rivolta si sono dati il turno il climatologo Stefano Caserini che ha
mostrato come nella sostanza poco sia stato fatto dal 2001 a oggi per
migliorare la qualità dell’aria che respiriamo: «Rispetto a dieci anni
fa siamo più consapevoli e questo - ha scherzato - è un bel vantaggio
rispetto ai dinosauri: quando ci estingueremo almeno sapremo perché». A
seguire sono intervenuti Gabriele Marazzi e Marco Raimondi Cominesi, due
giovani neolaureati, la cui tesi ha avuto per oggetto il modo in cui la
città di Lodi viene vissuta dai ciclisti; meno teorici e speculativi e
più concreti, seppur tristemente, sono stati i numeri presentati da
Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza Fiab, che ha presentato i dati
raccolti di recente dall’Osservatorio Utenze Deboli su Milano e
provincia. Lì l’obiettivo di dimezzare il numero di incidenti dal 2000
al 2010 è stato mancato: il capoluogo lombardo si è fermato a -42 per
cento. «A Lodi, dove pure i numeri non sono comparabili la diminuzione
in 10 anni è stata del 22 per cento»; una situazione confermata dal
comandante della polizia locale Salvatore Miccicchè che ha mostrato la
situazione dei sinistri sulle nostre strade: «Nel 2009 gli incidenti
totali sono stati 281e 238 nel 2010: il dato del primo semestre di
quest’anno è del tutto in linea: 119».Problemi parzialmente risolvibili
con una segnaletica e una politica efficace, come mostrato dal Mobility
manager Marco Passigato, che ha mostrato quali soluzioni sono state
trovate da altre città e come auspicato, nei due interventi conclusivi
da Emanuele Arensi, consigliere provinciale intervenuto a nome
dell’assessore Nancy Capezzera, e dall’assessore lodigiano all’ecologia
Simone Uggetti. «Siamo del tutto consapevoli del fatto che esiste un
problema legato alla manutenzione delle ciclabili e per questo la
Provincia ha stanziato 200mila euro per la mobilità delle biciclette- ha
detto Arensi-. Oltre a questo ci sono altri progetti in via di
definizione, come l’inserimento nel progetto Terre D’oltre Adda di “bici
box” stazioni di bikesharing attrezzate». Anche a Lodi presto vedranno
la luce alcune novità per i ciclisti: «La bicistazione - ha detto
Uggetti- sarà operativa nei primi mesi del 2012, nei pressi della
stazione e potrà ospitare più di 100 biciclette e la ciclofficina, che
sorgerà al posto della fontana tra via Fascetti e viale Pavia: una
struttura che consentirà riparazioni e manutenzione oltre che la
custodia delle biciclette».Fonte: Il Cittadino
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