L’Anas deve ancora completare il collaudo formale del viadotto e le due Province non possono intervenire. Manutenzioni “congelate” dalla burocrazia e la pista va in pezzi - Sono passati due anni dall’inaugurazione del ponte sull’Adda a Bertonico
e del collaudo finale neanche l’ombra. Un ritardo non senza ricadute,
perché soltanto dopo averlo eseguito Anas potrà consegnare l’opera agli
enti territoriali e in questa incertezza la responsabilità delle
province confinanti di Lodi e Cremona resta limitata al tratto stradale.
Risultato: nessuno si occupa della manutenzione e già spuntano i primi
guai. «La pista ciclabile è impraticabile - osserva un ciclista prima
d’inforcare veloce il ponte tenendosi sulla corsia stradale - il
guard-rail non è ultimato e dalla parte della ciclopedonale fuoriescono
una fila di spuntoni. L’asfalto poi è disseminato di vetri rotti e
passarci sopra significa far fuori le gomme. Senza parlare della
sporcizia». L’inciviltà di chi getta bottiglie e immondizia dai
finestrini fa il pari con la mancanza di manutenzione sulla ciclabile.
«Basterebbe una ripulita due volte l’anno - gli fa eco un altro amante
delle due ruote in arrivo dal fronte opposto - e invece da quando il
ponte è aperto l’hanno lasciata a sé stessa». Transitare sulla
carreggiata rimane ad ogni modo un rischio, in caso d’incidente i
ciclisti potrebbero doverne rispondere ma sebbene lo sappiano spiegano
di non avere scelta. «Due mesi fa un 50enne di Castiglione d’Adda è
caduto mentre percorreva la pista ciclopedonale e si è ferito
gravemente. C’era l’erba alta almeno un paio di metri che ostacolava il
passaggio e per terra una marea i vetri, è caduto per quello - fa notare
un giovane -. Aveva già superato la metà del ponte e dopo l’incidente
sono venuti a tagliare la gramigna dalla parte di Crema. Ci si deve fare
male perché intervengano?» domanda. A parte la questione sicurezza c’è
chi osserva la vergogna della piantumazione lasciata seccare: «Il giorno
dell’inaugurazione hanno riempito l’aiuola di fiori e li hanno fatti
morire tutti - attacca un anziano di passaggio in motorino -, e le
piante? L’impianto d’irrigazione non si capisce se funzioni o no, è
sempre spento e con il caldo sono tutte secche». Che siano più
preoccupati del ripristino della ciclabile oppure della cura del verde, è
sullo spreco di denaro pubblico che tutti convengono. Le soluzioni
passano però dal collaudo. «Ho scritto di mio pugno una lettera ad Anas
la settimana scorsa e mi hanno garantito che avverrà a breve - chiarisce
l’assessore provinciale alla viabilità Nancy Capezzera -, ovviamente il
ponte è transitabile sulla base dei precollaudi che sono stati fatti
prima dell’apertura, quello finale serve a testare l’opera dopo un certo
periodo di vita e a definire le competenze». L’assessore conferma
l’attenzione alla mobilità dolce con una proposta: «La vecchia strada
dismessa potrebbe rientrare in un circuito ciclopedonale - annuncia -.
Quanto alle condizioni in cui si trova la pista ciclabile sul nuovo
ponte il geometra ha già incaricato un’impresa di provvedere alla
pulizia e allo sfalcio del verde in attesa della consegna in toto del
ponte alle province».Fonte: Il Cittadino
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