Per raggiungere il suo obiettivo ha impiegato tre anni e mezzo di tempo, dimostrando anche in questo caso di essere inefficiente e di non saper mai rispettare i tempi che si prefigge ma, alla fine, il sindaco Dompè ce l’ha fatta: in questi giorni ha cancellato completamente la pista ciclabile di viale De Gasperi.
Chi si muove in bicicletta a San Donato, senza inquinare e riducendo la congestione del traffico cittadino, invece di essere incentivato e sostenuto dall’Amministrazione sandonatese, si trova ora con circa 2,4 km di piste ciclabili in meno.
- Il fatto è gravissimo se si considera che:
- 1) Tre anni fa, nei primi mesi dell’amministrazione Dompè, la Giunta aveva promesso degli investimenti immediati di 760mila euro per realizzare una nuova pista ciclabile, in sede propria, lungo tutto l’anello di viale De Gasperi. La pista ciclabile è stata eliminata, ma il nuovo percorso ciclabile non è stato nemmeno progettato!
- 2) In viale De Gasperi sono stati cancellati anche i cosiddetti OFO, le linee di arresto agli incroci semaforici realizzate alcuni anni fa per far sostare in piena sicurezza (davanti alle auto) i ciclisti in attesa del verde. Da ora in avanti, nei punti di maggior pericolo, chi va in bicicletta dovrà muoversi a proprio rischio e pericolo in mezzo a macchine, camion e autobus.
- 3) L’operato del sindaco Dompè, dell’assessore alla mobilità Monti e del dirigente dell’area tecnica Schgor, oltre a dimostrare l’assoluta indifferenza alle esigenze dei ciclisti sandonatesi, sconfessa clamorosamente quanto stabilito e deliberato dalla Regione Lombardia guidata dal presidente Formigoni: la Regione aveva finanziato la realizzazione della pista ciclabile di viale De Gasperi e le linee guida approvate dalla Regione in materia di mobilità ciclabile confermano la regolarità tecnica di interventi come quello che era stato realizzato in viale De Gasperi. Se Formigoni aveva dichiarato a norma la pista ciclabile e aveva sostenuto la sua realizzazione utilizzando i fondi regionali per la sicurezza stradale, perché il centro destra sandonatese ha fatto la guerra al proprio Governatore?
- 4) Dompè e l’assessore Monti smentiscono se stessi, dimostrando di non conoscere nemmeno lo studio da loro commissionato per il Piano del Traffico a San Donato. Il documento redatto dal PIM, infatti, non prevede l’eliminazione della pista ciclabile di Viale De Gasperi, ma anzi la segnala come asse portante della rete ciclabile esistente. E’ bene ripeterlo per fare chiarezza: il documento per l’aggiornamento del Piano del Traffico, ancora da sottoporre alla discussione in Consiglio comunale, propone la realizzazione di un tratto di questa pista ciclabile in sede separata, ma non chiede di cancellare quanto già veniva utilizzato dai ciclisti.
- 5) E’ da tre anni e mezzo che a San Donato è annunciata la realizzazione di una nuova rete di percorsi ciclabili. Ad oggi non è stato realizzato un singolo tratto di pista ciclabile. La cosa più grave, addirittura scandalosa, è che non sono nemmeno stati utilizzati i fondi – più di 400mila euro - stanziati dalla Provincia di Milano a favore del Comune di San Donato Milanese per la realizzazione dei primi tratti della pista ciclabile che, partendo dal confine di San Giuliano Milanese, dovrebbe collegare l’ospedale fino alla stazione della metropolitana M3.
- Sembra passato un secolo da quando San Donato era presa ad esempio in tutta Italia per le azioni a favore delle biciclette. Nella primavera del 2007 la Federazione Nazionale Amici della Bicicletta le aveva assegnato il prestigioso riconoscimento di “Città Amica delle Biciclette” perché, con una convinta politica a sostegno della mobilità ciclabile, era passata in pochi anni dal 3% di spostamenti in bicicletta ad una percentuale superiore il 12%.
- Oggi invece i ciclisti sono mal sopportati e continuamente disincentivati da degli amministratori incapaci e incompetenti.
- Marco Menichetti
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