Dopo due mesi di pedalate (in gruppo, per protesta) a vuoto, 1.450 ciclisti di San Donato, paese di 32 mila persone, hanno depositato in Comune le loro firme contro il piano dell’amministrazione che sta cancellando due piste ciclabili in via De Gasperi e in via Gramsci, realizzate tre anni fa. E la giunta è finita sotto accusa anche per aver rinviato di un anno, almeno, il progetto di raddoppio della Velostazione vicina al metrò, già satura da tempo, per cui erano stati stanziati 100 mila euro.
“Quelle piste sono pericolose, non sono a norma secondo il regolamento edilizio e ostacolano il traffico” spiega l’assessore alla Mobilità Vincenzo Tarzia. “Le piste ciclabili sono così in tutta Europa, una striscia per terra lungo la carreggiata, e sono possibili così, secondo la legge 557/99” replicano i firmatari, che vedono aprirsi uno spiraglio per un incontro promesso per la prossima settimana.
Tarzia ricorda che il Comune ha stanziato di recente quasi un milione di euro per progetti di collegamenti dei tratti di piste esistenti e per la creazione della pista San Donato-San Giuliano con il piano triennale delle opere pubbliche. Ma per via Gramsci e via De Gasperi soldi niente: “Quando li avremo le sistemeremo sul marciapiede sotto gli alberi – promette – ma non è una priorità. Intanto in via De Gasperi si può usare il percorso ciclopedonale”. No, replicano i ciclisti “Ci sono i pedoni di mezzo. In strada siamo andati finora senza incidenti, ci sono stati solo agli attraversamenti pedonali presso gli incroci” sostiene Simona Rullo, portavoce dei Verdi, che rivendicano i piani finanziati oggi dal Comune per averli avviati in passato.
Silvio Gulizia
Fonte: Metro
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